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Il Sacerdote, un Amico, un Fratello

Nella Domenica del Cristo Re

sosteniamo i sacerdoti delle nostre Parrocchie
La domenica del "Cristo Re" (che generalmente cade nella 3° settimana di Novembre) è per la Chiesa Cattolica la giornata dedicata al Sostentamento al Clero.

E' pensiero consolidato in molti cattolici, l'idea che i Sacerdoti sono remunerati dal Vaticano, che è anche uno stato molto ricco, per cui quando sentiamo parlare di "Sostentamento al Clero" la prima reazione in molti di noi è quella di una stizzita convinzione che "il Prete" ci vuole "tirare" qualche soldo in più dalle nostre tasche.

Con la L. 222 del '85 (nuovo concordato) lo stato Italiano si è "sganciato" dall'obbligo di remunerare i Sacerdoti ed ha creato (nel 1990) l'istituto del "8X1.000" demandando ai fedeli (di ogni professione) di scegliere come devolvere la quota parte delle somme "accantonate" dalle nostre tasse (già versate). Non tutti sanno che le somme ricevute dall'8X1.000 devono servire a remunerare "i servizi" che la Chiesa Cattolica fa sul territorio. Ma i Sacerdoti chi li paga e con quali denari?

La L. 222 (art 48.) contiene le indicazioni del funzionamento e delle finalità dell'istituto del "Sostentamento al Clero", attraverso il quale è concessa all' I.C.S.C. (Istituto Centrale per il Sostentamento del Clero), sulla base degli accordi concordatari, la possibilità di generare un "reddito" attraverso le donazioni dei Fedeli, per sostenere economicamente i Sacerdoti (circa 38.000 in Italia).

Come avviene, nella pratica, la remunerazione dei sacerdoti?

La cosa è abbastanza semplice:
la Conferenza episcopale italiana stabilisce una soglia di reddito che ogni presbitero deve poter ricevere.

Al raggiungimento di questo livello contribuisce qualsiasi entrata: insegnamento o incarichi speciali presso Enti, come ospedali, caserme, carceri e altro. Ogni anno il sacerdote comunica all'Istituto locale competente questi redditi, che vengono trasmessi all'Istituto Centrale.

Quest'ultimo, verificata la situazione reddituale, se necessario integra il reddito con un contributo che permette al Sacerdote il raggiungimento della soglia CEI. Viene così assicurata a ciascuno dei sacerdoti diocesani una remunerazione complessiva che può andare da un minimo di poco meno di 1.000,00 ad un massimo di 1.800,00 euro lordi mensili per 12 mensilità. (non esiste la 13° né la 14°).

La riforma del sostentamento del Clero ha rappresentato un coraggioso e salutare "ritorno alle origini" della primissima Chiesa, quando erano i fedeli stessi a provvedere al mantenimento dei propri pastori permettendogli di occuparsi esclusivamente della loro missione pastorale.

Dobbiamo considerare che il Sacerdote dedica completamente la sua vita a noi parrocchiani, lasciando la propria famiglia di origine ed i propri affetti del territorio sul quale è nato. Molti di noi hanno sperimentato che il sacerdote è anche "un Amico" sempre presente nei momenti del bisogno è di fatto "uno di Famiglia".

Come Cristiani siamo chiamati a quest'Amore Fraterno che si realizza anche nel farci carico dei bisogni materiali di chi ci sostiene e ci guida spiritualmente