Pasqua Ebraica

Oratorio
La Pasqua Ebraica

La Pasqua cristiana glorifica il sacrificio del figlio di Dio, Gesù di Nazareth che, dopo essere stato crocifisso, risorge per liberare gli uomini dal peccato originale.

La Pasqua ebraica festeggia la liberazione del popolo giudeo dalla schiavitù dell'Egitto.

Cos'è la Pasqua ebraica?

Le origini della Pesah, Pasqua ebraica, risalgono, probabilmente, alla festa pastorale che veniva praticata nel Vicino Oriente dai popoli nomadi per ringraziare Dio. I festeggiamenti pastorizi erano legati anche alla "festa del pane non lievitato" a mazzot. Dopo la liberazione del popolo ebraico, fuggito dall'Egitto guidato da Mosè, la Pasqua ebraica assunse un diverso significo.

Mosè, come è scritto nel dodicesimo capitolo dell'Esodo, programmò la fuga del suo popolo. Tutti gli ebrei uccisero un agnello di un anno, consumarono il pasto in piedi con il bastone, pronti per la partenza, e segnarono con il sangue dell'animale le porte delle abitazioni. Così facendo tutti i primogeniti ebrei si sarebbero salvati dall'angelo inviato da Dio.

Ancora oggi la Pasqua ebraica, che inizia con il plenilunio di marzo e dura per otto giorni, è celebrata seguendo antichi riti. Durante questi otto giorni tutto gli ebrei ricordano la liberazione dalla schiavitù del proprio popolo dalle vessazioni egiziane e l'inizio di un viaggio lungo 40 anni alla volta della terra promessa.
La celebrazione della Pasqua coinvolge tutti i familiari con la lettura dell' "Haggad" libro della leggenda. In questo periodo, inoltre, sono banditi i cibi lievitati e per questo si mangia esclusivamente il pane azzimo. La tavola, durante la festa, è ricca di cibi simbolici: le erbe amare che ricordano la sofferenza del popolo ebraico, il pane azzimo, l'agnello arrostito intero, le erbe rosse, un uovo che simboleggia il lutto e la salsa charoseth, usata dagli schiavi ebrei in Egitto.

Le catechiste della Parrocchia SS. Trinità fanno rivivere ai ragazzi che si preparano per ricevere il sacramento dell'Eucarestia (Prima Comunione) le radici storiche della Pasqua ebraica, e cosa ancora più importante spigano la nascita della Pasqua cristiana che Gesù stesso ha istituito cambiando il senso profondo con il gesto del suo sacrificio per la salvezza dell'intera Umanità.

Tornei Sportivi

Eventi
Festa SS Trinità
    Tornei di:
  • Bocce Uomini;
  • Bocce Donne;
  • Tennis da Tavolo;
  • Biliardino.
Tornei Sportivi

In Occasione della Festa della S. Trinità del 21 maggio 2016, nella nostra Parrocchia si ode un solo richiamo: "Romano dove sei? - Quando devo giorcare?". Infatti il sig. Romano è stato incaricato da d. Pino per organizzare i Tornei (Ping Pong, Bocce, Biliardino, ecc.) che vedono coinvolti alcuni dei Parrocchiani che con coraggio si sono confrontati in dure sfide.

Per la Parrocchia è un continuo rotolare di Palle: Grandi, Medie e Piccoline...
Molte sono anche le partecipanti donne che - almeno per quest'anno - hanno aderito unicamente al torneo di Bocce.

Per coloro i quali, in questi giorni, sono stati nell'Oratorio della SS. Trinità ed hanno sentito un signore gridare: "Bocce Donne" state tranquilli che costui non è né Pazzo, né un assetato di cupidigia; è solamente il Sig. Romano che cerca di richiamare l'attenzione dei parrocchiani iscritti al torneo per ricordare che è giunto il loro turno di gara.

Pasqua 2016

Parrocchia
Santa Pasqua alla Trinità

  • Altare della Reposizione
  • Lavanda dei Piedi
  • Oli Benedetti
  • Via Crucis
  • Devozione Sacerdotale
  • Adorazione della Croce
I tantissimi fedeli della Parrocchia SS. Trinità di Civitavecchia hanno potuto apprezzare il bellissimo Altare della Reposizione che ha avuto come tema "la Misericordia" di Dio, in occasione dell'Anno Santo voluto da Papa Francesco.

Molto emozionante è stato il momento dell'ingresso dei dodici Apostoli ai quali d. Pino nel corso della Celebrazione Eucaristica ha lavato i piedi, ripetendo lo stesso gesto compiuto da Gesù prima dell'ultima cena. In quella sera Gesù ha istituito il sacramento dell'Eucarestia ed di fatto anche il sacramento del Sacerdozio.

Era usanza al tempo di Gesù che prima di sedersi alla mensa per un banchetto la persona più giovane che era a servizio nella casa, porgesse una bacinella con dell'acqua per permettere agli invitati di lavarsi le mani.

Gesù stravolge questa usanza: è lui stesso - Il Maestro - che rende omaggio agli ospiti e lava loro non le mani ma addirittura i piedi, a significare che lui è il servo del Padre mandato a servire il prossimo in condizione di carità ed umiltà.
Alla veglia per i bambini, d. Pino ha sapientemente svelato ai ragazzi il senso dei simboli che sono rappresentati sull'Altare della Reposizione.

Il Pane e Vino, segno della presenza vera di Cristo con il suo immenso amore per noi

Le dodici lanterne, rappresentanti le dodici tribù di Israele e quindi i dodici apostoli inviati da Cristo a testimoniare nel mondo la verità del Padre.

La Porta, segno dell'anno santo della Misericordia

La chiave per accedere alla Porta: "Dio ti ama; tua ama Dio ed il prossimo allo stesso modo"

La Bibbia Parola di Dio che ci ha donato per mezzo dei profeti e deli evangelisti

La scala con i 5 gradini, simbolo della "Legge" di Israele la Thorà - (Il pentateuco, i primi 5 libri della Bibbia)

I Fiori, simbolo del giardino del primo Adamo ed del Nuovo Adamo è Cristo.

Triduo Pasquale

Parrocchia
Triduo Pasquale

Tempo Centrale dell'anno liturgico

Esso celebra gli eventi del Mistero pasquale di Gesù Cristo

L'istituzione dell'Eucarestia e del Sacerdozio

Il sacrificio per la nostra Redenzione

La sconfitta della morte con la Ressurrezione

Cos'é il Triduo Pasquale?

Il Triduo Pasquale, ricco di riti e celebrazioni, costituisce per i cristiani il cuore della liturgia in quanto memoriale dell'essenza della fede in Gesù Cristo morto e risorto. Con il termine "triduo pasquale" si fa riferimento ai tre giorni precedenti la Domenica di Pasqua, nei quali si fa memoriale della passione e morte di Cristo, prima della Risurrezione nel giorno di Pasqua.

Secondo il Rito Cattolico Romano il Triduo ha inizio con i Vespri del Giovedì Santo e la celebrazione della "Cena del Signore" e si conclude con i Vespri del giorno di Pasqua.
    Le celebrazioni principali sono:
  • La Messa vespertina (Cena del Signore) il Giovedì Santo;
  • L'Azione liturgica il Venerdì Santo;
  • La Veglia Pasquale nella notte del Sabato Santo;
  • La Celebrazione della Pasqua nella giornata della Domenica.
Il Giovedì Santo inizia con la Messa del Crisma, celebrazione che per i sacerdoti riveste una importanza notevole. Infatti, durante questa celebrazione non vengono solo benedetti gli oli santi, ma vengono anche rinnovate le promesse sacerdotali. Ogni Vescovo presiede questa celebrazione nella propria cattedrale, cui sono invitati a partecipare tutti i presbiteri. Nel pomeriggio del Giovedì Santo, con la Messa vespertina "nella Cena del Signore", iniziano ufficialmente i riti del Triduo Pasquale. Durante questa liturgia si compie il tradizionale rito della "lavanda dei piedi", ricordando appunto l'ultima cena di Gesù e, soprattutto, l'istituzione dell'Eucaristia.

Il Venerdì Santo, giorno in cui si ricorda la crocifissione, morte e deposizione di Gesù, si svolge una "azione liturgica" e l'adorazione della Croce. In questo giorno e nel giorno seguente (Sabato Santo), la Chiesa, per antichissima tradizione, non celebra l'Eucaristia.
Nelle ore pomeridiane ha luogo la celebrazione della Passione del Signore. Si commemorano insieme i due aspetti del mistero della croce: la sofferenza che prepara la gioia di Pasqua, l'umiliazione e la vergogna di Gesù da cui sorge la sua glorificazione. Alla sera del Venerdì Santo si celebra tradizionalmente la Via Crucis. Per i Cattolici il Venerdì Santo è giorno di penitenza, digiuno e astinenza. Il Sabato Santo è un giorno "a-liturgico", cioè privo di liturgie. Non si compie nessuna celebrazione, se non alla sera la grande veglia pasquale, che S. Agostino definiva "la madre di tutte le Veglie".

La Chiesa cattolica invita tutti i fedeli a partecipare, se possono, alle celebrazioni principali del Triduo Pasquale, cioè la Messa vespertina "in Cena Domini" il Giovedì Santo, l'Azione liturgica in chiesa il Venerdì Santo, la Veglia Pasquale il Sabato Santo, la Messa della Domenica di Risurrezione, poiché queste celebrazioni sono il nucleo più profondo della liturgia della Chiesa, e perciò sono più importanti delle altre devozioni che pure si accompagnano alla liturgia in questi giorni, come le processioni e le Via Crucis. E' nei giorni del Triduo che è racchiuso il cuore e l'essenza di tutta la fede Cristiana. E' nelle celebrazioni di questi misteri la radice della fede in Gesù Cristo, che è morto e risorto per la salvezza dell'umanità.

Caratteristica delle celebrazioni del Triduo è che sono organizzate come un'unica liturgia; infatti la Messa in Coena Domini non termina con Ite missa est ("la Messa è finita"), bensì in silenzio; l'azione liturgica del venerdì non comincia con l'usuale saluto e con il Segno della Croce e termina anch'essa senza saluto, in silenzio; infine la solenne veglia comincia in silenzio e termina finalmente con il saluto finale. Il Triduo Pasquale costituisce pertanto un'unica solennità, la più importante di tutto l'Anno liturgico cattolico; dal Gloria della messa del Giovedì a quello della Veglia le campane devono stare in liturgico silenzio; anticamente anche gli strumenti musicali dovevano tacere il Venerdì e il Sabato Santo, fino alla Veglia Pasquale, per meglio esprimere il senso penitenziale proprio di questi giorni.

Domenica delle Palme

Parrocchia

20.3.2016: Domenica delle Palme
Grande gioia e festa per gli oltre 700 parrocchiani della Chiesa SS. Trinità di Civitavecchia in occasione della processione della Domenica delle Palme. Questo importante appuntamento del calendario liturgico ci introduce alla settimana Santa. Perché questa festa fa riferimento alle Palme? Lo racconta benissimo l'evangelista Giovanni: Il giorno seguente, la gran folla che era venuta per la festa, udito che Gesù veniva a Gerusalemme, prese dei rami di palme e uscì incontro a lui gridando: "Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!" Gesù, trovato un asinello, vi montò sopra, come sta scritto: "Non temere, figlia di Sion! Ecco, il tuo re viene, seduto sopra un puledro d'asina." [Vangelo secondo Giovanni, 12, 12 - 15]